Morire di speranza
Luglio 2015, Milano
“Morire di speranza” è la veglia ecumenica che da sette anni la Comunità di Sant’Egidio promuove in Italia e nel mondo per non dimenticare quanti hanno perso la vita nel disperato tentativo di attraversare il Mediterraneo alla ricerca di un futuro migliore.
Secondo l’ultimo rapporto dell’UNHCR, i rifugiati nel mondo hanno ormai superato i cinquanta milioni, cifra mai raggiunta dal dopoguerra. Ad affrontare i pericoli del viaggio sono spesso profughi che avrebbero diritto a chiedere misure di protezione previste dal diritto internazionale e disciplinate dal sistema giuridico dell’asilo.
Di fronte a tale ingiustizia gli uomini di religione non vogliono restare indifferenti ma risvegliare le coscienze con la memoria per ribadire il valore della vita umana.
A Milano quasi 200 persone si sono raccolte intorno ai rappresentanti delle Chiese Anglicana, Ortodossa di Eritrea, Copta Ortodossa Etiope e Cattolica per pregare ed ascoltare, in un clima di grande commozione, le storie di alcuni profughi morti durante il viaggio, raccontate dai compagni superstiti a quanti li hanno accolti in Europa. Particolarmente significativa è stata la presenza di tante donne della comunità eritrea di Milano, volti del dolore di un intero popolo in fuga dalla propria terra.